Via il dente, via il dolore!
si usa dire.
Allora eliminiamo l’amore così nessuno rischia di soffrire?
O è meglio curare le ferite e cercare rimedio?
Io non lo so.
Da un lato credo che l’amore vada coltivato, come una pianta, un cane o un figlio, insomma come una vita,
dall’altro sono convinta che sia qualcosa di spontaneo;
o c’è o non c’è.
L’interrogativo sorge quando stenta a farsi sentire,
quando l’emozione prende il sopravvento, sovrastato dalla razionalità
che mette in gioco tutt’altri fattori:
tempo, amicizie, denaro.
Che siano finiti i tempi del “vissero per sempre felici e contenti?”
che siano mai esistiti?
O sono semplici parole intrappolate nelle pagine di favole fatate per bambini
che non conoscono ancora la paura,
che hanno ancora fiducia
e credono nei sogni.
E se così fosse,
perchè illuderli?
Non è che in fondo ci crediamo anche noi?
Se no perchè aspettiamo ancora che arrivi Babbo Natale
che in un modo o in un altro non stenta mai a farci trovare i regali sotto l’albero?!.
E del dolore dell'”estrazione”, cosa ne facciamo, dove la collochiamo? Ne vogliamo parlare?
ehhhm