Un po’ come la macchina. Si aspetta tanto quel momento in cui si compie i fatidici 18 anni per poter fare la patente e mettersi alla guida. Non che non ci siano altri mezzi di locomozione ma non so perché ci sembra servire proprio la macchina. E allora ci si mette sotto e si comincia. Prima sembra impossibile: troppi pulsanti, frecce, cambi, specchietti, pedali e tutto contemporaneamente. “Ma come si fa a stare attenti a tutto?” Senti la tensione che sale, la responsabilità a tanti chilomentri all’ora in giro per le strade affollate. Ricordo ancora il mio pensiero appena preso la patente. “O o! Ora la gente pensa davvero che io sappia usare la macchina!” Ecco, con i figli penso si abbia un po’ la stessa sensazione. Prima si ha paura di ogni mossa, non si sa da dove prenderli, come fare, mentre tutti danno per scontato che si sappia tutto. E poi invece, una volta presa la mano, si riesce a guidare con nonchalance tenendo il volante con la gamba, parlando al cellulare con una mano e prendendo appunti con l’altra, ascoltando la canzone del momento. Ecco, almeno è quello che spero:-)