METTERSI A NUDO
Cos’è il vero pudore? mi domando. La vergogna della propria nudità. Va bene. Ma solo fisica o anche morale?
Forse il motivo per cui tendiamo a vestirci al meglio, a seguire mode, a pettinarci è lo stesso per cui cerchiamo di essere gentili, educati, a seguire certi filoni culturali piuttosto che altri.
Ma una volta che ci togliamo di dosso questi strati a cipolla, cosa resta? Perchè abbiamo tanta paura di mostrarlo? Ma soprattutto a CHI lo nascondiamo?
Forse è solo un vano tentativo di sfuggire a se stessi.. alla semplice accettazione di ciò che siamo. E una volta che ce l’abbiamo fatta.. Che siamo piaciuti..Che abbiamo conquistato chi vogliamo? A cosa è servito? Dove siamo finiti noi stessi sotto tutte queste mentite spoglie? Se a noi per primi non interessa ritrovarci, mettere in risalto le proprie differenze che ci caratterizzano, a chi dovrebbe importare?
Ma soprattutto, come si fa ad essere felici quando non lo siamo? Continuando a nascondersi dietro a sorrisi di circostanza? Per la stessa paura di far trapelare segni di resa: rughe nascoste, capelli bianchi, malumori e dissapori vari.
Io invece non ho mai trovato nulla di più affascinante dell’AUTENTICITA’. Non importa il colore, il sapore e l’emozione che si prova. Quel che conta è sentire, cercare e trovare quel che siamo, cosa vogliamo e capire dove andiamo: mettersi a nudo di fronte a se stessi.
Così una volta trovata la strada, almeno capiremo quando e dove saremo arrivati, invece di girovagare continuamente a vuoto.