C’è chi risparmia una vita per potersi permettere di mangiare una pizza a Venezia. C’è chi sorride perchè ha un lavoro e non importa a se lo stipendio è pressochè miserabile. Vedo sempre sorridere proprio queste facce piene di entusiasmo. Proprio chi sembra non rendersi nemmeno conto di quanto gli manchi ma riesce ad essere grato per il poco o nulla che ha. Non ho mai sentito lamentarsi nemmeno chi spende i soldi che prende per potersi permettere di andare a lavorare e mangiare a malapena.
Troppe volte però mi capita il contrario purtroppo: di vedere gente agiata con lavori prestigiosi, case, macchine, amore e famiglie pronte a sostenerli che se la fanno addosso e si lamentano tutto il tempo. La frase d’ordine: “se solo avessi, se solo potessi”…. COSAAAA??? Vorrei poter inventare delle lenti che gli faccia vedere il mondo, che gli permetta di uscire dal proprio guscio e riuscire a rendersi conto della fortuna immensa che si ha. Che gli dia la forza, la grinta ed il coraggio di SORRIDERE!
There are some people who save an entire life to afford to eat a pizza in Venice. There are those who smiles because they have a job and it doesn’t matter if the salary is almost miserable. I always see these faces smiling full of enthusiasm. Just who does not even realize how much misses but manages to be grateful for the little or nothing that they have. I never heard them complaining; even those who spend their money just to be able to go to work and barely eat.
Too often, however, it happens unfortunately the opposite: to see wealthy people with prestigious jobs, homes, cars, love and families that are willing to support them, that are terrified and complain all the time. The passphrase: “if only I had, if I could just” …. WHATTTT??? I wish I could invent lens that makes them see the world, that allows them to get out of their shells and be able to realize the immense fortune that they have. That gives them the strength, the determination and the courage to SMILE!
Mah, la gente non è contenta più di nulla… chi potrebbe vivere nell’agio si lamenta lo stesso… Non ho parole… Buona giornata! 😉
Peccato! Buona giornata a te!
Credo che il problema sia che chi ha molto vuole sempre di più perché non si accontenta mai….chi invece, spesso, non ha nemmeno il necessario si accontenta di ciò che ha perché riesce a dare valore alle cose davvero importanti….(pensiero del tutto personale). Buona giornata!
Date: Tue, 25 Nov 2014 08:39:37 +0000 To: silvia-1959@live.it
Condivido in pieno!
Per poter capire quello che si ha tra le mani bisogna guadagnarselo con la fatica.
Bell’articolo, specie perche scritto in doppia lingua. Come mai? 🙂
Grazie! Me lo hanno chiesto. Non tutti sanno l’italiano 🙂
Verissimo. Non tutti sanno l’Italiano. Eppure tutti pretendono di correggere gli errori degli altri. Anche l’analfabeta vuole il diploma di maestrro. Ma in fondo non siamo forse un popolo di allenatori di calcio?
Già, non tutti sanno l’italiano (e con quel tutti, mi riferisco agli Italiani! Ahimè!)
Mmmm… È un po’ imbarazzante… Ma non posso che essere d’accordo!:-)
mio nonno, uno che la sapeva lunga, amava dirmi: “ricordati figliolo che quando giocherai a carte sarà sempre il più ignorante a voler segnare i punti”
grande nonno!
Credo che la gente oggi non apprezzi realmente le cose che la vita offre… una triste realta!
si, diciamo la maggior parte 🙂 per fortuna c’è anche chi se ne rende e ben conto!
La cosa ancora più triste che ho notato io è che chi è agiato e si lamenta, spesso ottiene anche aiuto, mentre chi con orgoglio si arrangia con quello che ha riceve solo pedate nel sedere e umiliazioni.
hahahaha… mi fa sorridere da quant’è è reale.. verissimo! sembra un paradosso.. ma alla fine è pure più felice chi “con orgoglio si arrangia anche a costo delle pedate e umiliazioni” comprese!
L’ha ribloggato su Chocohop.
È tutto in proporzione. C’è chi si lamenta xchè non ha niente, e fa solo bene, c’è chi si lamenta quando ha tanto e vorrebbe di più. È nell’indole dell’uomo lamentarsi.
purtroppo però non fa parte della mia indole ascoltare tutto ciò..:-)
Qualcuno te l’ha già scritto. Colpa della natura umana e del concetto di felicità. A farla breve:
1 La felicità è in ESSERE;
2 L’aspirazione alla felicità è in DIVENIRE
3 ESSERE e DIVENIRE sono destinati a non incontrarsi mai.
4 L’infelicità è il motore del mondo.
5 Il desiderio è il suo carburante
Fine della storia.
Prendi l’auto, fai benzina e guidi verso una meta che non raggiungerai mai. Hai solo due possibilità:
1 goderti il viaggio
2 arrabbiarti perchè non arrivi a destinazione.
Fine della storia 1.1
Complimenti per la sintesi!:-)
Condivido in pieno, più positivismo e contentezza per quello che abbiamo invece sempre di lamentarsi renderebbe le giornate e il Mondo decisamente migliore.
Ci vorrebbe forse una materia a scuola che ci insegni proprio questo!?:-)
Basterebbe arrabbiarsi meno per le stupidaggini e sorridere più spesso cara 🙂
La Felicità non si insegna si mette in pratica tutti i giorni ^_^
Perchè il denaro non fa la felicità! Frase semplice ma vera!
lungi da me voler spezzare una lancia a favore dei benestanti stressati ma…
il problema non sta tanto nel raggiungere certi traguardi bensì nel mantenerli, tanto per capirci, negli USA e recentemente anche in Europa, si tende ad imporre uno standard di vita adeguato al reddito, sono le aziende stesse a volerlo. Se hai un introito annuo di 200.000 Euro o Dollari devi vivere per tale cifra, alias spenderli, casa, automobili, vestiti, ecc. ecc. adeguati. Il perché ha una logica, godersi appieno ciò che si ha ammorba la grinta, spendere tutto significa alzarsi ogni mattina con la forza, il dovere di produrre.
interessante e ci credo… ma soprattutto non ho nulla contro chi ha tanto da spendere.. anzi! ben venga! mi dispiace solo per coloro che no riescono a rendersene conto di quante possibilità hanno.. e soprattutto non sanno scegliere nonostante possano farlo!
La vita cara Carol è tutta una spesa, all’aumentare delle possibilità economiche aumentano i bisogni. Se guadagni 10 sai che puoi permetterti una casa, una macchina, una vita da 10. Se guadagni 100 l’asticella delle scelte si alza. Solo che, man mano che si alza l’asticella del reddito e dei bisogni, aumenta anche l’età e l’insicurezza. Siamo una società impregnata di vecchi. Tutti insieme nel boom degli anni sessanta, ci si è ritrovati ad avere vent’anni, con una grande forza fisica ed economica, tutti insieme ci si ritrova adesso ad essere negli anta, con una forza fisica in calo e un peso economico (status sociale e sanitario in primis), pesante da mantenere.
Solo una cosa ancora: negli anni 70 si diceva “meglio uno spazzino laureato che uno spazzino ignorante”, rimboccarsi le maniche era quasi normale, oggi la spazzatura si accumula se non si trova uno spazzino ignorante.
Ciao 🙂
“.. man mano che si alza l’asticella del reddito e dei bisogni, aumenta anche l’età e l’insicurezza. ” grazie per avermi mostrato anche questo punto di vista! peccato per tutto il resto però: la mancanza della voglia di rimboccarsi le maniche e l’ignoranza che invece secondo me è rimasta ed anzi, estesa anche ad altri mestieri ben più pregiati! 🙂